La Pelosa
Premettiamo che Stintino, nonostante sia annoverata tra i borghi più belli d'Italia, non è stata nostra meta durante il viaggio in van sulla costa ovest della Sardegna. Piuttosto ci siamo voluti godere appieno una delle spiagge più belle d’Europa, che si protende nell’estrema punta nord-occidentale della Sardegna, nel golfo dell’Asinara: parliamo de "La Pelosa", una delle spiagge più amate, frequentate e fotografate della Sardegna e di tutto il Mediterraneo.
Visto il forte afflusso di turisti, questo paradiso azzurrissimo viene giustamente tutelato con regole severe; per questo motivo, dal 1° giugno l'accesso è limitato e si accede alla spiaggia solo su prenotazione. Noi, però, raggiungiamo La Pelosa il 20 di maggio ed abbiamo il privilegio di parcheggiare il van a pochi metri dalla famosa spiaggia. Per arrivare qui, infatti, c'è una comoda strada asfaltata costellata di parcheggi, che diventano a pagamento con l'inizio della stagione estiva (dal 1° giugno fino al 30 settembre), ma sono invece gratuiti durante il resto dell'anno.
La sera del nostro arrivo, il cielo è nuvoloso e un forte vento gelido soffia dal mare. Per questo motivo, ci rintaniamo dentro Vaniglia nella speranza che, il giorno dopo, il clima sia più mite. Il nostro desiderio viene esaudito e ci svegliamo la mattina seguente con un cielo terso ed il sole. Per prima cosa, ci incamminiamo verso la Torre del Falcone, che si erge sulla punta di Capo Falcone, alle spalle della spiaggia. Con un'oretta di camminata tra arbusti bassi, risaliamo il pendio della collina e raggiungiamo la vetta, da cui si gode di un panorama bellissimo su tutto il golfo dell'Asinara.
Nel pomeriggio torniamo in spiaggia e rimaniamo abbagliati dalla sabbia bianchissima e dai colori intensi del mare, che sfuma dall'azzurro chiaro al blu turchese. L'acqua è molto fredda, ma non ci facciamo scappare l'opportunità di fare un bagno qui. Il fondale prosegue basso e sabbioso per centinaia di metri. Per salvaguardare la piccola spiaggia, è obbligatorio utilizzare una stuoia sotto all'asciugamano, per ridurre l'asportazione della sabbia. Notiamo tanti addetti che passano frequentemente a controllare che i bagnanti rispettino le regole. La spiaggia, nella seconda metà di maggio, è già abbastanza affollata, ma c'è comunque spazio per tutti; in estate, invece, questo angolo di paradiso è noto per trasformarsi in una vera e propria "calca umana", nonostante l'accesso a numero chiuso.
Seduti comodamente sulla spiaggia La Pelosa, osserviamo il panorama: di fronte a noi vediamo l'Asinara, un'isola di 50 chilometri quadrati nominata Parco Nazionale e area marina protetta. Un insieme di verdi colline e baie sabbiose azzurrissime, dove non è possibile utilizzare l'auto o altri mezzi a motore. Qui si arriva solo con i traghetti appositi e si può visitare l'isola a piedi o in bici.
Alla nostra sinistra, invece, osserviamo l'Isola Piana e un altro isolotto dominato dalla Torre della Pelosetta. La si può raggiungere a piedi dopo aver attraversato la bellissima caletta detta La Pelosetta, di fianco alla ‘sorella maggiore’. La barriera naturale fa sì che l’acqua sia calma anche quando il maestrale si fa sentire, oltre che limpida e bassissima.
Questa spiaggia va visitata in bassa stagione, per goderne appieno la bellezza e la tranquillità. Decidiamo di svegliarci presto per vedere l'alba: immersi nel silenzio, con il mare piatto davanti a noi, guardiamo il sole che sbuca all'orizzonte con un piccolo puntino infuocato, mentre il cielo si tinge di tonalità violacee ed i gabbiani si agitano in aria.
Lasciamo La Pelosa a malincuore, decisi a ritornare in futuro, per rivedere ed apprezzare ancora una volta questo luogo pazzesco, così bello da non sembrare reale.
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